Vacanze di inizio anno, il terrorismo spinge verso Oriente

Gli attacchi terroristici che hanno insanguinato gli ultimi anni europei, stanno modificando gradualmente le abitudini vacanziere degli italiani e degli europei. E così, per le vacanze di inizio anno, si registra una costante disaffezione nei confronti di Parigi, Bruxelles e Berlino, ritenute probabilmente troppo a “rischio” di ulteriori attentati. Di contro, cresce l’attenzione nei confronti di Praga e di Copenaghen e, soprattutto, dell’Oriente. Se poi è estremo, meglio ancora. Ma una cosa sembra comunque essere certa: la paura di attentati non sta fermando la voglia di vacanza degli italiani, che anche negli ultimi giorni hanno confermato la propria volontà di migrare altrove per un pò di sano relax.

Ad ogni modo, non sono solamente le capitali europee a soffrire di una vistosa flessione nelle prenotazioni, presumibilmente ricollegabile all’incubo attentati. A subire uno stop quasi totale delle prenotazioni per la paura di simili eventi sono anche alcune mete del Mar Rosso e del Medio Oriente, nelle quali si ha il timore – più o meno fondato – che possano avvenire nuovi episodi terroristi e, di conseguenza, che vi possano essere dei concreti rischi per la propria incolumità.

Come già anticipato, a beneficiare sono alcune mete piuttosto lontane, come la Birmania, il Vietnam e la Cambogia. Bene anche il trend di vacanzieri verso il lontano Giappone, mentre dall’altra parte si registra una crescente predilizione per le mete caraibiche e, in particolar modo, di Cuba. E poi ancora Sri Lanka, India, Indocina, Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti.

Per quanto concerne le altre principali abitudini dei vacanzieri, emerge la voglia di prenotare con largo anticipo, una soluzione che permette di risparmiare addirittura di più di quanto non avvenga con i last minute, che invece fino a poco tempo fa erano la scelta più gettonata per chi vuole il massimo risparmio.

E per il futuro a breve e medio termine? L’incubo attentati, recentemente tornato con l’escalation di violenza in Turchia, sembra purtroppo poter condizionare ancora a lungo le scelte dei turisti. E, se non vi saranno novità nelle tensioni geopolitiche internazionali, è molto probabile che i lfussi saranno sempre più indirizzati verso aree ritenute maggiormente sicure…

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