Turismo italiano vale l’11,8% del Pil: troppo poco?

florence-1066307_960_720Il turismo italiano continua ad apprezzarsi, e oggi vale l’11,8% del prodotto interno lordo, con previsioni di ulteriore incremento nel corso dei prossimi anni. Un risultato certamente non sottovalutabile, ottenuto grazie agli stranieri, che tra il 2004 e il 2014 sono aumentati del 32,3% in virtù dello sviluppo del mercato turistico globale, che nel corso del 2015 ha fatto registrare 1.113 milioni di arrivi, e che nei prossimi anni prevede il raggiungimento della soglia di 1.800 milioni di arrivi entro la fine del 2020.

Le previsioni di cui sopra, formulate dal XX Rapporto sul turismo italiano curato dall’Iriss-Cnr di Napoli, evidenziano come dopo un periodo di crisi, nel 2015 si sia riscontrata una inversione di tendenza, con lieve crescita delle presenze degli italiani negli esercizi ricettivi, in superamento di 194 milioni, in incremento dell’1,8 per cento rispetto al 2014. Un primo inequivocabile segnale di ripresa, pertanto, che permette di condurre il numero complessivo delle presenze (in termini di pernottamenti) tra stranieri e italiani a oltre 384 milioni di unità, che corrispondono, nei fatti, a 109 milioni di arrivi circa. Con tali numeri, l’Italia è dunque ai vertici della classifica delle destinazioni più ricercate all’interno del Vecchio Continente dopo la Spagna e la Francia, che contano ognuna poco più di 400 milioni di presenze.

Ad ogni modo, i dati potrebbero non essere così veritieri come sembrano. Stando a quanto recentemente dichiarato da Alfonso Morvillo, direttore dell’Iriss-Cnr, i dati potrebbero infatti essere sottostimati a causa dell’esistenza inequivocabile del turismo sommerso, che sfugge alle statistiche ufficiali, poiché il pernottamento avviene in strutture non monitorate come le seconde case, parenti, amici, appartamenti privati, e così via. Una realtà della quale si parla effettivamente molto poco, e che è tutt’altro che marginale, alimentando numeri che possono essere addirittura superiori a quelli ufficiali. Per Morvillo, si calcola infatti che il numero di presenze turistiche comprensivo anche di queste casistiche, potrebbe essere superiore al miliardo di unità.

Per quanto concerne la provenienza dei turisti stranieri, la popolazione più presente è certamente quella tedesca, che nel 2014 ha pesato per il 28,1 per cento del totale. A seguire, francesi, statunitensi e britannici, intorno al 6,4 per cento singolarmente. L’incidenza di questi Paesi sul totale è comunque diminuita negli anni, passando dal 53,9 per cento complessivo al 47,3 per cento, anche a causa dell’accresciuta importanza di Russia, Polonia e Cina.

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