L’Islanda era già una destinazione turistica costosa e… la nuova tassa introdotta la renderà ancora più cara. Quest’anno il Paese ha infatti deciso di ripristinare la tassa che i turisti pagano per le camere d’albergo e per gli alloggi alternativi. Con un altro cambiamento, la tassa si applicherà anche alle crociere.
L’Islanda aveva sospeso la tassa durante la pandemia, al fine di non danneggiare ulteriormente le attività degli operatori turistici, che già si erano visti drasticamente ridurre i flussi di viaggiatori nel Paese a causa delle restrizioni dei viaggi e della lenta ripresa che ne è conseguita.
L’Islanda è una destinazione turistica popolare per i viaggi all’insegna dell’avventura e della natura. I turisti vengono per la Laguna Blu (temporaneamente chiusa), il Golden Circle, la costa meridionale, le escursioni, le colate laviche e l’aurora boreale.
Tuttavia, la tassa si rende necessario per affrontare l’impatto sociale e ambientale del successo turistico dell’Islanda, ha dichiarato Kristijan Svajnzger, direttore generale per l’Europa di Intrepid Travel. L’eccesso di turismo ha messo sotto pressione le risorse naturali dell’Islanda, ha dichiarato a settembre il primo ministro Katrin Jakobsdottir a Bloomberg.
Ricordiamo che il 2023 è stato un anno molto positivo per il turismo in Islanda. Quasi 800.000 turisti internazionali sono arrivati nel Paese la scorsa estate, con un aumento di circa un quarto rispetto allo stesso periodo del 2022, riporta Iceland Review. L’Islanda ha registrato una delle più rapide riprese del turismo in Europa nel 2023, con arrivi e pernottamenti superiori ai livelli del 2019, secondo la European Travel Commission.
