Lounge aeroporti, perché sono sempre più richieste?

I viaggiatori si affollano nelle lounge degli aeroporti in cerca di cibo e bevande gratuite e, cosa forse più importante, della possibilità di rilassarsi lontano dalle orde di viaggiatori al gate. Il problema è che lo fanno anche molti altri viaggiatori, rendendo così sempre più difficile fruire di questi spazi.

Insomma, armati di carte di credito e reduci da anni di grandi spese, sempre più viaggiatori hanno accesso alle lounge aeroportuali, trasformando quelli che un tempo erano piccoli spazi esclusivi per pochi eletti in una tappa obbligata per milioni di passeggeri.

Questa tendenza ha rappresentato sia un’opportunità che una sfida per le compagnie aeree e le società di carte di credito che commercializzano il lusso alle masse. Gli spazi devono essere esclusivi e allo stesso tempo accessibili a un numero sufficiente di persone. Come risolvere?

Per i top frequent flyer e per alcuni titolari di carte di credito, l’accesso standard alle lounge delle compagnie aeree è gratuito o scontato. Per gli altri, invece, l’accesso alla lounge avviene dietro pagamento di apposita free.

In ogni caso, il risultato non cambia: che sia incluso nel prezzo o che si debba pagare una commissione, le lounge sono diventate estremamente frequentate e alle compagnie aeree non è rimasto far altro che correre ai ripari.

Per esempio, la lounge Sky Club di Delta Air Lines negli USA, sono oggi accessibili solo ai dipendenti. Sono inoltre stati istituiti limiti di tempo e, con la mossa più controversa, sono stati annunciati limiti annuali alle visite per molti titolari di carte di credito, privando addirittura alcune carte di credito dell’accesso.

Ma molti clienti si sono lamentati anche di questi cambiamenti, dicendo che erano troppo severi. E così, a Delta non è rimasto altro da fare che una marcia indietro su alcuni cambiamenti, sottolineando quanto sia diventato difficile trovare il giusto equilibrio tra esclusività e accesso. I dirigenti di Delta hanno dichiarato che la crescita dei ricavi dei prodotti premium, come la business class, ha superato quella dell’economy della cabina principale.

Complessivamente, Delta, United Airlines e American Airlines stanno facendo a gara per costruire più lounge e spazi e più grandi per soddisfare l’elevata domanda. Hanno anche diviso, o stanno pianificando di dividere le loro lounge in diversi livelli. United, ad esempio, ha aperto l’anno scorso un club espresso “grab-and-go” presso il suo hub all’aeroporto internazionale di Denver, per i viaggiatori che effettuano coincidenze strette, che secondo il vettore potrebbe liberare spazio in più lounge a servizio completo.

Delta sta costruendo una rete di lounge di alto livello destinate ai viaggiatori delle sue suite Delta One e ad altri clienti top. L’apertura di questi spazi è prevista per l’anno prossimo, a partire da una all’aeroporto Kennedy, seguita da Los Angeles e Boston. Anche emittenti di carte di credito come JPMorgan Chase, Capital One e American Express stanno aprendo nuovi spazi negli aeroporti, desiderosi di attrarre e fidelizzare i clienti più spendaccioni.

Capital One per esempio ha aperto club all’aeroporto internazionale di Washington Dulles e all’aeroporto internazionale di Dallas/Fort Worth e ha in programma di aprirne uno all’aeroporto internazionale di Denver all’inizio del mese prossimo; altri progetti sono in corso all’aeroporto LaGuardia di New York e all’aeroporto nazionale Ronald Reagan di Washington…

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