Brexit ha avuto un effetto positivo o negativo sul turismo inglese? È questa la domanda che, a due anni da quegli eventi, si stanno ponendo gli analisti, messi davanti a numeri abbastanza vari e di libera interpretazione.
Secondo alcuni osservatori, però, non ci sarebbero dubbi. Brexit ha avuto un effetto positivo sull’industria del turismo nel Regno Unito, e i numeri relativi all’andamento dell’occupazione alberghiera, in aumento, sembrerebbero confermarlo.
Alcuni analisti ritengono infatti che Brexit abbia potenziato l’economia del turismo del Regno Unito, con gli hotel in tutto il Paese che hanno potuto assistere a un alto tasso di occupazione e di entrate locali da parte dei visitatori stranieri, nonostante il potenziale impatto negativo degli attacchi terroristici e dell’incertezza legata all’evoluzione dei rapporti con l’Unione europea.
La Brexit sembra insomma aver sfidato le preoccupazioni internazionali e locali, e sembra anche aver aiutato l’economia del turismo del Regno Unito a crescere in maniera costante, come evidenzia un nuovo report che rinvigorisce le passioni di coloro che hanno votato favorevolmente per staccare la spina da Bruxelles.
Il dossier a cui facciamo riferimento, il report Hotel Britain di BDO, ha infatti rivelato come il 2017 abbia visto il settore dell’ospitalità vantare un record di 24,3 miliardi di sterline di fatturato, in crescita dell’8 per cento rispetto al 2016. Non solo: sempre secondo l’analisi, anche i visitatori stranieri sono aumentati con un numero record di 38,9 milioni di unità, favorendo così il raggiungimento del target di giro d’affari di cui sopra. Si tratta dell’ottavo anno consecutivo nel quale i visitatori hanno continuato ad aumentare nei loro flussi verso il Regno Unito.
Robert Barnard, partner di BDO, ha spiegato come la buona performance dimostra la solidità del settore turistico nonostante l’incertezza dell’Unione Europea, un aumento dell’offerta e l’impatto di numerosi attacchi terroristici in tutto il Paese, verificatisi durante la prima metà dell’anno.
Tra le varie regioni, la Scozia avrebbe sovraperformato il resto del Regno Unito, dichiara il rapporto, in termini di tassi di occupazione e di entrate relative. In particolar modo, Edimburgo ha potuto vantare un tasso di occupazione dell’85 percento, con un incremento dell’1,8 percento su base annua, e con entrate medie per camera pari a £ 56,70.
Ancora, il Galles che aumenta del 4% cento, l’Irlanda del Nord che aumenta del 2,2 %e l’Inghilterra di solo il 2%. Londra ha infatti portato in dote un tasso di occupazione alberghiero diminuito dell’1,4%nel 2017. Ha però potuto celebrare un incremento del 2,3% da parte del turismo locale, con 126,42 sterline per camera, oltre il doppio di quello della capitale scozzese.